Il lavoro dimostra che in realtà la microglia sarebbe di per sé sempre benefica ma può diventare dannosa quando attiva un altro tipo di cellule presenti nel cervello, gli astrociti
"Spostare l'attenzione della comunità scientifica dalle cellule microgliali agli astrociti come bersagli primari da modulare per nuove terapie rimielinizzanti": in materia di sclerosi multipla, è quanto fa uno studio nel quale è coinvolta l'Università di Torino. La sclerosi multipla è una malattia neurologica progressiva caratterizzata da infiammazione cronica del tessuto cerebrale e da lesioni alla guaina mielinica che avvolge i prolungamenti nervosi garantendone l'integrità e consentendo la trasmissione veloce dei segnali. È opinione comune che la microglia, le cellule immunitarie del sistema nervoso, contribuiscano al danno, esercitando un effetto diretto sulle cellule responsabili della produzione di mielina. Il lavoro in questione - appena apparso sulla prestigiosa rivista Acta Neuropatologica e coordinato da Claudia Verderio del Cnr coinvolgendo anche l'Università di Torino, Milano e Genova - dimostra che in realtà la microglia sarebbe di per sé sempre benefica ma può diventare dannosa quando attiva un altro tipo di cellule presenti nel cervello, gli astrociti.
fonte: ansa
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